Zaia diserta il summit di Salvini: «Sabato ho le inaugurazioni da fare»

Venerdì 22 Marzo 2024 di Alda Vanzan
Zaia diserta il summit di Salvini: «Sabato ho le inaugurazioni da fare»

VENEZIA - Massimo Bitonci e Andrea Ostellari. A ieri pomeriggio erano i due sottosegretari padovani, con gli europarlamentari, gli unici convocati a partecipare a “Winds of Change”, l’evento organizzato dal partito europeo Identità e Democrazia, di cui fa parte la Lega di Matteo Salvini, per domani a Roma. I deputati e i senatori della Repubblica non avrebbero ricevuto invito alcuno. Idem i consiglieri regionali: «Non ci sono arrivate convocazioni», ha detto il capogruppo a Palazzo Ferro Fini, Alberto Villanova. E il governatore? «Non andrò sabato a Roma perché da tempo avevo programmato una serie di inaugurazioni», ha detto ieri Luca Zaia, a margine del punto stampa a Palazzo Balbi sui dati del turismo. Evitando, peraltro, di entrare nel merito dell’evento e di dire se, in assenza di impegni già presi, a Roma ci sarebbe andato: «Non aggiungo altro - ha detto - ogni altra domanda sarebbe come chiedermi “vuoi più bene alla mamma o al papà”».
Sta di fatto che l’assenza/presenza dei governatori tiene banco da giorni. Sabato scorso l’agenzia di stampa Adnkronos, a proposito della riunione degli alleati della destra europea a Roma, aveva annunciato che “a differenza della analoga kermesse di Firenze, lo scorso 3 dicembre, non saranno presenti i governatori, a partire dallo stesso Zaia”. Mercoledì scorso la Lega ha diffuso una nota sull’evento precisando: “Saranno presenti rappresentanti della Lega di Governo, deputati, senatori ed europarlamentari del Carroccio”. Nessun accenno ai governatori. Ulteriore gelo tra Salvini e i presidenti di Regione, a partire proprio da Zaia?
Interpellato dai giornalisti in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo la riunione del Cipess, Salvini ha minimizzato, dicendo di non essere per niente offeso dalla mancata presenza di Zaia che sarà assente giustificato: «Ma ci mancherebbe altro! Zaia l'ho sentito anche in settimana, tra i problemi di Pedemontana Veneta e Olimpiadi. Il governatore dell'Umbria, che va al voto in autunno, ha invece incontri con le associazioni sui territori. Abbiamo alcune decine di migliaia di rappresentanti politici e istituzionali. Abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni perché non ci sta più gente. Oltre 1.500 persone non ci stanno. Se deve ritenersi un flop un evento che porta gente da Lisbona, Parigi, Vienna, Bruxelles e Washington per parlare di lavoro e di futuro!». E ne ha approfittato per rinfacciare altre riunioni di partito, come quella del Pd: «Degli altri - ha detto Salvini - non ho notizie, se non i ritiri di due giorni nelle spa. Ecco, noi ai ritiri nelle spa, al superlusso, preferiamo una mezza giornata di lavoro».
Alla kermesse a Roma ci saranno invece «tutti i ministri», perché, ha spiegato Salvini, «è un tema nazionale e internazionale»: «Sabato interverrà il ministro Giorgetti sulla scena economica italiana e internazionale.

Ci sarà per la prima volta in Italia il leader del partito che ha avuto la maggior crescita alle elezioni in Portogallo, l'amico André Ventura di Chega. Leggo ricostruzioni sull'internazionale nera, ma ci saranno 1.500 persone pacifiche, tranquille, sorridenti, determinate».


IL FEDERALE
Ieri sera, intanto, Salvini ha presieduto il consiglio federale della Lega. Ai suoi ha chiesto una campagna sul territorio («Serve che tutti ci mettano la faccia) e ha detto che i congressi regionali saranno tutti finiti entro l’estate». Ma il tema vero è quello delle elezioni Europee e di chi farà il capolista. Con Roberto Vannacci «c'è un ragionamento aperto» e al Capitano «farebbe sicuramente piacere» candidare il generale: «Decideremo entrambi il destino comune». Pazienza se la scelta divide la base e la dirigenza locale: servono voti, tanti, per risalire la china e il generale li ha - così sono convinti a via Bellerio. Non è escluso che al secondo posto dopo Vannacci nella circoscrizione Nordest (Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino ALto Adige) ci sia Anna Maria Cisint, la sindaca-sceriffa di Monfalcone che ha ingaggiato una battaglia contro la comunità islamica e vuole chiudere le moschee, perché sono «integraliste».
Nella Lega c'è chi si attende una decisione entro il fine settimana, ma Salvini lascia intendere che c'è tempo fino alla chiusura delle liste. Il 30 aprile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci