TREVISO - L'albero cede sotto la tempesta e sfonda il muro del salotto. È ancora esterrefatto il trevigiano che abita al terzo piano della palazzina di via Feruglio, nel quartiere trevigiano di Santa Maria del Rovere, colpita da un pino del cortile.
LO CHOC
«Fortunatamente mia moglie e mio figlio erano in montagna - aggiungeva ieri mentre era alle prese con l' assicuratore -. Per il bimbo sarebbe stato un forte spavento. Stento ancora a crederci». Anche la vicina al piano di sotto è ancora sconvolta, nonostante abbia subìto danni più contenuti. «L'albero mi ha frantumato una finestra e piegato la ringhiera del terrazzino - spiega -. Mi ero alzata a controllare sentendo la grandine che batteva forte. Poco dopo ho sentito un rumore tremendo e i vetri infranti. Era venuto giù l'albero». Emanuele Fontanive abita al primo piano ed è stato graziato: il pino si è soltanto appoggiato al suo terrazzino, limitandosi a graffiarne la tenda. «Grandinava e a un certo punto si è sentito un botto. Siamo usciti tutti in cortile a vedere e ci siamo resi conto del disastro. Abbiamo chiamato subito i vigili del fuoco». I pompieri sono rimasti lì a lungo per rimuovere le parti di pianta pericolante e mettere in sicurezza il sito. Soltanto le terrazze sono state dichiarate inagibili. Ieri mattina l'albero era ancora lì: una visione impressionante, che faceva strabuzzare gli occhi a tutti i passanti, a maggior ragione quando alzavano lo sguardo sui terrazzini schiacciati e sul tetto danneggiato. Tragedia sfiorata, anche qui. «Poteva andare decisamente peggio - conclude Fontanive -. Sotto a quell'albero di solito ci sono una o due auto parcheggiate. Ieri sera (mercoledì, ndr) invece era tutto libero. Ed è stata una fortuna».
VEICOLO TRAVOLTO
Il condominio di via Feruglio non è stata l'unica "vittima" del maltempo di mercoledì notte. In via Cavalleggeri, mezzo chilometro più in là, un'auto è rimasta schiacciata sotto un grosso albero. La Fiat Ulysse era parcheggiata di fronte alla palazzina. Il proprietario, che abita lì con moglie e figli, non poteva immaginare che la mattina dopo l'avrebbe trovata con parabrezza e tettuccio sfondati. «I chicchi di grandine sembravano proiettili di una mitragliatrice. Tutto a un tratto c'è stato un colpo più forte - racconta Fabiana Morandi, una vicina -. Ma nessuno di noi è uscito». L'amara scoperta è stata fatta solo all'alba: «Il proprietario mi ha scritto che gli è quasi venuto male quando ha visto la sua auto ridotta in quel modo» aggiunge. «Faceva impressione» commenta Francesco, un altro vicino. L'anziano indica la ringhiera deformata dalla caduta del tronco e i contatori del gas, sfiorati di pochi centimetri. «Se l'albero fosse caduto lì, rischiavamo di saltare per aria» conclude. Sulla palazzina di fronte, colpita di striscio, sono visibili i graffi lasciati dai rami. In giardino invece ieri pomeriggio le radici dell'albero facevano bella mostra di sé, sollevate completamente da terra.