PIEVE DI SOLIGO - I ragazzi che hanno intonato cori inneggianti allo stupro contro un’autista della Mom su una corriera tra Conegliano e Pieve di Soligo sono stati identificati. Non è stato difficile: i giovani, una trentina, quasi tutti minorenni, sono già noti alle forze dell’ordine e ai sindaci, così come agli stessi autisti. Ma adesso si è punto e a capo. Non si può fare nulla. Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei trasporti, ha invocato «un bel periodo di lavori socialmente utili».
RASSEGNATO
«Sono per la tolleranza zero. Oggi siamo fin troppo garantisti. I ragazzi sono già conosciuti. Si spostano tra Conegliano e Pieve di Soligo. Personaggi che non hanno mai imparato l’educazione - allarga le braccia Soldan - con le buone, incontrando le famiglie, non abbiamo visto un miglioramento. Una causa persa. Le famiglie sono inserite a livello lavorativo, ma durante il giorno appunto lavorano per avere una vita migliore e i ragazzi lasciati un po’ allo sbando si rendono protagonisti di episodi del genere. L’unica cosa che si può fare è prendere provvedimenti se succede qualcosa».
A patto che si denunci. «Deve esserci una denuncia per poter ad esempio immaginare dei Daspo urbani. Sarei anche dell’idea di non farli più salire a bordo degli autobus. Però non si può fare - continua il primo cittadino - tendiamo a essere troppo garantisti. Alle forze dell’ordine, in primis, dovrebbero essere dati gli strumenti per poter agire anche in modo diverso. In questa situazione chi non ha la predisposizione a rispettare la legge si sente legittimato a fare di tutto».
I PROFILI
I ragazzi, è quanto emerso, sono figli di famiglie di origini straniere. Vivono nella zona di Pieve di Soligo e nei comuni vicini. E sono già stati indicati come responsabili di alcune scorribande nell’area del Biscione di Conegliano. In questo quadro, la collaborazione tra il Comune di Pieve e Mom è sempre stata stretta. Lo conferma anche la reazione a un altro caso di violenza, stavolta fisica. Il 18 gennaio un autista della Mom è stato preso a calci e pugni da un 17enne, sempre a Pieve. A fronte della denuncia, il municipio ha deciso di costituirsi parte civile. Resta il fatto che spesso il personale preferisce non avventurarsi in denunce, cercando di mettersi velocemente alle spalle quanto accaduto. «Andrebbero invece incoraggiati e sostenuti» sottolinea Soldan.
LA SINERGIA
Per ora si va avanti così. «Quei signorini sono noti e il sindaco sta facendo da tempo un’azione con le famiglie meritevole di menzione. L’amministrazione di Pieve si sta impegnando, e non poco - conclude Colladon - da parte mia, è doveroso rimarcare il grande lavoro che fanno le donne e gli uomini autisti in Mom. Ricordo che sono sempre in prima linea e gestiscono le problematiche sempre in maniera eccellente. E va anche sottolineato che le forze dell’ordine sono sempre disponibili: quando vengono chiamate rispondono in tempi brevissimi e ci aiutano».