Fusioni di 14 Comuni: domenica 16 al voto in tutta la Valbrenta

Domenica 9 Dicembre 2018 di Roberto Lazzarato
Valbrenta
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VALBRENTA-VICENTINO. «La fusione non è un’imposizione, ma una grande opportunità di cui la popolazione dev’essere cosciente», ha spiegato l’assessore regionale agli enti locali Gianluca Forcolin nell’incontro, avvenuto a Venezia, con i sindaci dei territori interessati alla consultazione referendaria di domenica 16 dicembre. Saranno chiamati al voto in Veneto 77.484 elettori di cinque province: Padova, Treviso, Belluno, Rovigo e in particolare Vicenza con ben 14 comuni sui 26 che andranno alle urne.
In territorio vicentino i progetti sono cinque e riguardano il possibile nuovo comune denominato 'Valbrenta', mediante fusione dei comuni di Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta e Solagna; il nuovo comune di 'Lusiana Conco' con la fusione dei due comuni della fascia meridionale dell'Altopiano di Asiago; il nuovo comune denominato 'Pieve dei Berici' grazie alla fusione di Longare, Castegnero e Nanto; il nuovo comune 'Colceresa', interessati i comuni di Mason Vicentino e Molvena e infine 'Colbregonza' dalla possibile fusione di Carré e Chiuppano.
A parte gli aspetti amministrativi, sociali e politici, sono stati sottolineati anche quelli economici dell’operazione che garantirebbe una cospicua erogazione dallo Stato per dieci anni in aggiunta ai contributi attualmente assegnati ai comuni, oltre ad una consistente maggiore entrata da parte della Regione e altre agevolazioni.
I risvolti positivi, come quelli negativi legati alla fusione dei comuni, in queste settimane sono stati messi in evidenza dagli schieramenti favorevoli e da quelli contrari e ora, domenica 16 dicembre, la parola passerà agli elettori.
Molti si chiedono, come nel caso della Valbrenta dove sono coinvolti ben cinque comuni, cosa succederebbe se i cittadini di uno dei comuni votassero 'No' e quelli degli altri comuni 'Si'. Nella brossure inviata alle famiglie viene spiegato che «il procedimento della fusione è unico e la Regione Veneto valuterà l’esito del referendum sia in base al voto complessivo, sia in base agli esiti nei singoli territori. Nell’ultima tornata referendaria, la Regione Veneto ha proceduto su un progetto di fusione che interessava quattro comuni a fondere i soli tre nei quali vi era stato un esito positivo al referendum. Ciò al fine di rispettare la volontà popolare delle singole comunità
Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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