Roma, la sera dei miracoli: con il Bayer Leverkusen serve l'impresa per raggiungere la finale di Europa League

De Rossi: «Non ci risparmieremo ma servono pazienza, forza mentale e attenzione»

Giovedì 9 Maggio 2024 di Stefano Carina, nostro inviato a Leverkusen
Roma, la sera dei miracoli: con il Leverkusen serve l'impresa per ottenere la finale di Europa League

Nel 1988 De Rossi aveva da poco compiuto 5 anni.

La Roma di Renato Portaluppi (arrivato come una star con l’elicottero a Trigoria e fuggito a fine stagione con metà città che gli correva dietro) dopo aver perso 2-1 all’Olimpico, vinse 3-1 ai supplementari a Norimberga, qualificandosi così ai sedicesimi di finale. Con i gol che all’epoca fuori casa valevano doppio, l’impresa che attende questa sera DDR, almeno a livello numerico, è simile. Differente il valore dell’avversario. Quel Norimberga, pur annoverando in porta Koepke (una sessantina di presenze in nazionale) e reduce da un quinto posto che gli permise di partecipare alla coppa Uefa, quell’anno si salvò in extremis.

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Il Leverkusen di oggi, invece, è fresco vincitore della Bundesliga, ad una gara dal record assoluto di imbattibilità (che condivide per ora con il Benfica di Eusebio, 48 gare senza perdere) e in corsa per il mini Triplete, essendo finalista in coppa di Germania oltre ad avere un piede e mezzo sulla scaletta dell’aereo che porta a Dublino. Ecco, è proprio a quel mezzo piede che si attacca Daniele. Perché il calcio è strano e se la ruota all’andata non ha girato sulla traversa di Lukaku, il tiro di Pellegrini o il colpo di testa di Abraham, non vuol dire che il copione debba ripetersi anche alla BayArena: «Sappiamo che il risultato è pesante perché non hanno mai perso, ma dobbiamo crederci fino all'ultimo secondo come abbiamo fatto all'andata è fondamentale. È difficile ma vogliamo giocarcela fino alla fine. La ricetta? Forza mentale, un po' di pazienza e tanta attenzione». Nella storia delle coppe europee, soltanto 12 volte la squadra che ha perso 2-0 all'andata è poi riuscita a qualificarsi per il turno successivo. Tra le altre, ci sono riusciti il Bayern Monaco con l'Inter (1988-89), lo Sporting Lisbona contro il Brondby (2010-11), il Grasshopper contro la Fiorentina (1998-99), il Siviglia col Betis (2013-14) e il Manchester United con il Psg (2018-19). Daniele è avvezzo alle rimonte. Su tutte quella con il Barcellona in Champions, preceduta da un discorso da brividi dello stesso DDR alla squadra: «Non lo so, ogni tanto preparo qualcosa e altre volte no - sorride - A quella squadra dissi che mi fidavo in quanto compagno e capitano, a questa posso dire lo stesso. Mi fido di loro, a volte basta e a volte no. Ma ho grande fiducia che faremo la partita giusta. Quella era in casa, eravamo talmente tanto spacciati che era quasi più facile prenderla a cuor leggero. Il Bayer è fortissimo, il Barcellona era formato da marziani. Tutto mi fa pensare che abbiamo le carte per andare in campo e ricreare quell'atmosfera, poi non è automatico passare. Ma siamo pronti per riaprire la questione». E forse, proprio pensando a quella sera, sta pensando ad un assetto simile, con due centravanti di peso e la difesa tre e mezzo.

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VOGLIA DI RISCATTO

Motivazioni, voglia di rivalsa, un pizzico di amor proprio: sono componenti che in una partita come quella di questa sera possono fare la differenza. E il tweet del Bayer Leverkusen che ieri ha iniziato a dare indicazioni ai propri tifosi per la finale d Dublino, come se fosse già acquisita (per poi fare retromarcia in serata), può essere una spinta in più a livello emotivo: «Ah sì, l'ho visto - ridacchia Daniele - A volte sono errori che vengono fatti non dallo staff tecnico o dai giocatori, appartengono a chi gestisce i social. Penso che lo staff e la squadra siano concentrati per affrontati bene la seconda semifinale, non ci snobberanno. Comunque lo abbiamo visto e commentato. Non ci leva il sonno». Potrebbe toglierglielo l’impiego o meno di Dybala. L’argentino sembra destinato alla panchina anche se De Rossi non regala certezze. Su di lui e sull’assetto: «Nessuno verrà preservato in vista di Bergamo. Le valutazione le farò con i giocatori e lo staff ma non in vista di domenica, ma in base a come starà il giocatore. Dobbiamo valutare bene come sta Paulo e come stanno gli altri. Sono passati un paio di giorni. E poi qualcosa non voglio dirvela». Gli occhi gli sorridono come se stesse preparando una sorpresa. Ne servirà una bella grossa per compiere quello che ad oggi sembra un miracolo.

Ultimo aggiornamento: 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA