VENEZIA - Decine di feste di Carnevale nel mirino. I controlli sono già partiti e interesseranno i vari corpi delle forze dell’ordine: guardia di finanza e polizia locale, che hanno già fatto squadra anche in passato su questo tema, sono pronte a dare il giro di vite. «Stiamo intensificando i servizi - spiega il comandante provinciale della guardia di finanza, Giovanni Salerno - scandagliando i vari eventi pubblicizzati nel web. È vero che la stragrande maggioranza di questi sono feste private, ma nel momento in cui c’è una pubblicità dell’evento e si richiede un biglietto di ingresso la situazione inevitabilmente cambia».
AUTORIZZAZIONI
Come mai? Il problema sta nel fatto che anche in una città storica come Venezia non si può derogare la Scia obbligatoria per l’agibilità prevista dal Tulps (testo unico delle leggi di pubblica sicurezza). In molti casi viene ignorata questa pratica senza considerare, però, che infrangere il Tulps è comunque una violazione penale. Le feste, nei palazzi nobiliari della città, hanno visto l’ispezione in forze di finanza, polizia locale, ispettorato del lavoro, vigili del fuoco e Siae. Le fiamme gialle si erano occupate in particolare della regolarità dei contratti di lavoro e della tracciabilità dei metodi di pagamento, identificando centinaia di lavoratori e addetti oltre a decine di operatori economici, tra ditte individuali e società. Trenta lavoratori erano completamente in nero (uno di questi addirittura percepiva il reddito di cittadinanza) mentre un’altra decina aveva varie situazioni di irregolarità (in particolare contratti non conformi agli standard). Era stata inoltrata all’ispettorato territoriale del lavoro, inoltre, la proposta di sospensione di cinque attività economiche (tre ristoranti, una discoteca e un locale adibito a festa in maschera - per uno di essi la sospensione è scattata immediatamente) per aver impiegato un numero di lavoratori irregolari superiore al 10% di quelli regolarmente assunti.
GLI ALTRI
Ovviamente non ci sono solo le feste, ma anche le strutture ricettive: lo scorso anno erano state passate al setaccio le autorizzazioni di 12 appartamenti dati in affitto a turisti: otto erano utilizzati abusivamente come locazioni turistiche (il che significa inoltre che non registravano i documenti degli ospiti come previsto dalla normativa anti terrorismo) mentre altre quattro avevano una capacità ricettiva (in termini di stanze e posti letto) inferiore a quella effettivamente riscontrata in sede di accesso (11 camere e 25 posti letto). Altre 30 strutture (anche queste quasi tutti appartamenti di locali) erano state sanzionate per varie violazioni amministrative alle prescrizioni imposte dalla normativa regionale.
Il Carnevale è una festa che fa gola a tutti: dai venditori ai ristoratori, fino alla guide turistiche. Attività che finiranno sotto la lente d’ingrandimento dei militari.