«Non c'è alcuna possibilità di raggiungere alcun tipo di compromesso e accordo sulla migrazione. Politicamente è impossibile, non oggi: in generale per i prossimi anni». Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban, all'arrivo al vertice di Granada polemizzando sull'intesa raggiunta al Consiglio dell'Ue sul patto sulle migrazioni dicendo di esser stato «legalmente costretto ad accettare» l'intesa. «Questo non è un accordo sulle migrazioni, perché in precedenza avevamo deciso che l'immigrazione sarebbe stata regolata sulla base di un accordo unilaterale, cosa che è stata modificata nell'ultima riunione - ha affermato -.
L'adesione dell'Ucraina
«Dobbiamo discutere seriamente» dell'adesione dell'Ucraina all'Ue, «perché è un Paese in guerra. Non abbiamo mai fatto alcun allargamento con un Paese che è in guerra: non sappiamo quali sono i confini effettivi, quante persone ci vivono». Lo dice il premier ungherese Viktor Orban, a margine del Consiglio Europeo informale a Granada. «Ci sono molte questioni - continua - dobbiamo discuterne in modo strategico, perché dobbiamo sapere anzitutto di cosa stiamo parlando, di quanti soldi stiamo parlando. Non ci sono calcoli: se vogliamo parlare seriamente dell'adesione dell'Ucraina, prima dobbiamo vedere un documento strategico, ma non abbiamo visto alcun documento, né alcuna discussione su questi argomenti. Dobbiamo sapere perché è un bene per l'Ue integrare l'Ucraina e quali sono le conseguenze sulla sicurezza, sui fondi di coesione, sulla politica agricola», che dovrà essere «totalmente nuova. Siamo pronti per questo?», conclude.
L'accusa
Polonia e Ungheria sono state «stuprate legalmente» dall'Ue: è la provocazione lanciata dal premier ungherese, Viktor Orban, in merito al Patto Ue sulla migrazione che Budapest e Varsavia, secondo il primo ministro magiaro, sarebbero state costrette a digerire. «Se sei legalmente stuprato, costretto ad accettare qualcosa che non ti piace, come pensi di raggiungere un compromesso? È impossibile», ha detto Orban escludendo ogni possibilità di accordo «non solo ora ma anche negli anni a venire».