CANDA
L'accusa era quella di omicidio colposo per la morte della moglie, dalla

Giovedì 22 Marzo 2018
CANDA L'accusa era quella di omicidio colposo per la morte della moglie, dalla
CANDA
L'accusa era quella di omicidio colposo per la morte della moglie, dalla quale è stato prosciolto. E sul banco degli imputati, indirettamente, restano le buche della Transpolesana.
Una drammatica vicenda che risale al 4 aprile 2016, un incidente in cui perse la vita la 54enne Antonella Battaglia, originaria di Villadose e da poco trasferitasi a Ceregnano insieme al marito Giuseppe Bordin, con il quale gestiva un bar a Badia.
In quella tragica sera era lui al volante della Peugeot 206 finita fuori strada, con la donna che sbalzata fuori dal finestrino, era morta sul colpo. L'uomo, invece, ha riportato gravissime lesioni che lo hanno reso invalido. Oltre alle conseguenze fisiche e soprattutto psicologiche, ha dovuto fare i conti anche con quelle penali, trovandosi accusato di omicidio colposo. Proprio per colpa delle buche.
LA SENTENZA
Secondo il capo d'imputazione, pur non superando i limiti di velocità, avrebbe omesso «di regolare adeguatamente la velocità del mezzo, con riguardo alle caratteristiche e condizioni della strada». Ovvero di andare piano in considerazione dell'asfalto martoriato dalle buche della Statale 434. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio, il giudice per le udienze preliminari Alessandra Martinelli ha prosciolto Bordin, assistito dall'avvocato Paola Miotti, pronunciando una sentenza di non luogo a procedere, valutando l'infondatezza dell'accusa. Con le buche della Transpolesana, la cui presenza è emersa in sede d'indagine come una delle cause dell'incidente mortale, che al contrario non possono essere considerate assolte.
LA VICENDA
La tragedia si era compiuta una ventina di minuti prima delle 22 del 4 aprile di due anni fa, mentre la coppia, unita nella vita come nel lavoro, stava percorrendo la Transpolesana per tornare a casa dal lavoro, da Badia Polesine a Ceregnano, dopo una giornata di lavoro nel bar. Sulla loro Peugeot 206 avevano appena oltrepassato l'uscita di Canda quando, all'altezza del chilometro 63, poco prima di entrare nel comune di Castelguglielmo, il marito ha perso il controllo durante il sorpasso di un autotreno.
La sbandata ad alta velocità ha portato il muso dell'auto a incagliarsi nel fossato che in quel tratto costeggia la Transpolesana, sbattendo contro il terrapieno della sponda più lontana rispetto alla carreggiata e facendo sì che il mezzo carambolasse sulla strada di campagna che corre parallela alla superstrada.
L'auto ha arrestato la sua corsa in un secondo fosso, distante parecchi metri. Il cofano e la fiancata destra sono andate completamente distrutte e nell'impatto, la donna è stata sbalzata fuori dall'abitacolo. Un'ambulanza si era subito precipitata sul luogo dell'incidente, ma la 54enne era già morta.
Francesco Campi
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