MESTRE - Stavolta se l’è trovato di fronte, nel cortile fuori dalla canonica. Don Marco Scaggiante, parroco della chiesa di via Piave, ormai sembra averci fatto l’abitudine.
L'allarme
«Erano appena le 21.30 ed io, assieme ad altri del gruppo dell’organo di Santa Rita, ero in casa per una riunione - racconta don Marco -. A un certo punto squilla il telefono: è un vicino che mi avverte che qualcuno era entrato nel mio cortile (l’abitazione è a lato della chiesa di via Piave, ndr.) e che stava girando avanti e indietro. Così sono uscito e me lo sono trovato di fronte: aveva una bandana e il volto coperto con una mascherina di quelle usate durante il Covid». Il sacerdone non si perde d’animo: «Cosa stai facendo?» gli dice vedendo già che stava armeggiando con quella bici di uno dei suoi ospiti di Santa Rita, chiusa con una catena. Il ladro - uno giovane di colore con jeans e maglietta bianca - alza un braccio ed inizia a sventolare un sacchetto urlando «Droga! Droga!», e con un balzo si arrampica alla recinzione fuggendo dal piccolo giardino.
Don Marco pensava che fosse finita così, a due passi dalla sua chiesa dove, proprio l’altro giorno, alcuni bambini hanno ritrovato un sacchetto di nylon pieno di siringhe e fiale appeso ad una grondaia laterale, di fronte all’ingresso del patronato. E invece quello stesso ladro (ma questo lo si scoprirà solo dalle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza) si è ripresentato poco dopo, mentre il sacerdote era tornato in sacrestia per proseguire la riunione con il gruppo della chiesa di Santa Rita. E questa volta nessuno lo ha notato mentre scavalcava il cancello ed alzava la bicicletta.
La denuncia
Il furto è stato ripreso e consegnato ai carabinieri di via Miranese, assieme alla denuncia del furto della bici. Dalle registrazioni si vede nuovamente quel giovane che, nel secondo raid nel cortile, non aveva nemmeno indossato la mascherina, ed altri filmati lo riprendono attorno alla chiesa già da prima delle 21, a dimostrazione che stava “tenendo d’occhio” chi entrava nell’abitazione del sacerdote. «Siamo nella giungla, nella giungla - sbottano i parrocchiani che ieri hanno postato l’ennesimo episodio sulla pagina Facebook “Noi del quartiere Piave” -. Questa è diventata una “terra di nessuno” dove non viene rispettata neanche l’abitazione di un prete. Continuiamo a vedere gli spacciatori in strada, nonostante la presenza delle forze dell’ordine, i tossicodipendenti sono ovunque sui marciapiedi in tutte le ore del giorno, le isole ecologiche sono diventate pisciatoi pubblici... tanto poi passa Veritas a igienizzare. Ma chi paga?».
Don Marco Scaggiante, nonostante tutto, riesce ancora a sorridere: «Andiamo avanti, dobbiamo andare avanti anche se ce n’è una praticamente ogni giorno. Un esempio? Domenica ho trovato della refurtiva in chiesa, probabilmente di un furto a Venezia. Qualcuno ha buttato nelle tra le candele dei documenti, una carta Visa e un bancomat, probabilmente appartenuti ad una turista francese. Anche tutto questo è stato portato ai carabinieri, domenica stessa».