VENEZIA - “Avendo tante t*, impari a star da solo”, “Lei vuole le mani là/Ma non sa che domani non camminerà”, “La tratto da p*, corre fast, 'sta giaguara”.
“Anche poeta?”.
LA PROTESTA
Davide Giorgi, presidente della fondazione Efesto, annuncia che l’ente non intende arretrare nella sua richiesta al Molocinque di annullare il concerto e ha diffuso un comunicato a gestori di locali, Comuni e associazioni: «Siamo convinti - spiega - che il danno arrecato per il mancato evento sarebbe comunque meno grave di quello potenziale connaturato all’esibizione, se confermata. Questi sono temi attualissimi, a maggior ragione dopo il clamore mediatico suscitato dal femminicidio di Giulia Cecchettin, eppure in Italia siamo indietro in modo imbarazzante su queste tematiche. Lasciare spazio alla violenza verso le donne su un palco, di fronte a un pubblico di adolescenti, sarebbe gravissimo. Siamo alleati dei genitori che chiedono un divertimento “sano” per i figli: la data dell’11 settembre al Playa Loca è stata sostituita da un evento dedicato all’inclusione ed è quello che chiediamo di fare al Molocinque. Chiederemo, se necessario, l’intervento delle istituzioni per fermare questo concerto. Ci siamo confrontati con lo staff del Molocinque, che abbiamo trovato imbarazzato dalle questioni etiche che abbiamo sollevato e volenteroso di trovare una soluzione».
LA REPLICA
Andrea Bacciolo, titolare della discoteca veneziana, sulla polemica sollevata da Efesto è per sua stessa definizione «attendista: chiediamo alle istituzioni di prendere posizione e dirci come comportarci. La questione è complessa: da un lato vige la libertà di espressione, dall’altro quella del nostro locale di ospitare o meno un certo tipo di intrattenimento, senza venire accusati di appoggiare quella che viene definita una “cloaca etica”. Noi siamo un ente commerciale, non la Chiesa: non abbiamo un ruolo etico, forniamo intrattenimento». Quindi l’evento è confermato? «Ci stiamo pensando», dribbla Bacciolo.