MESTRE - «Era una furia, voleva ucciderlo». È il racconto di L., giovane titolare, insieme al fratello, del bar Arcobaleno di via Aleardi.
I SOCCORSI
È in quel momento, però, che i titolari del locale e gli amici del giovane si sono resi conto che era stato ferito. «È uscito dal bagno e si teneva la ferita, perdeva molto sangue - continua L. - abbiamo cercato di bloccare l'emorragia mentre una sua amica ha chiamato i soccorsi. Per fortuna oggi abbiamo saputo, proprio dalla sua amica, che il ragazzo sta meglio ed è fuori pericolo, anche se dovrà passare ancora del tempo prima che possa essere dimesso dall'ospedale». Il 24enne, come spiegano dall'Ulss, si trova in terapia intensiva ma il peggio è passato. È debole perché ha perso molto sangue, ma ce la farà. L'altro giovane africano ferito, un 35enne guineano, ha riportato una lesione lieve a un gluteo. Nulla di grave, dunque: è stato dimesso già ieri mattina.
I PRECEDENTI
Buoyahia al bar non l'avevano mai visto, ma la sua fama lo aveva comunque preceduto. «Da noi non era mai venuto, lo confermo - prosegue L. - ma sapevamo che stava passando tutti i locali della zona. Qualcuno gli aveva dato da bere, qualcun altro no. Quando qualcuno rifiutava, dava sempre in escandescenza. Era ora che lo prendessero, c'era più di qualche signora che mi diceva di aver paura di incontrarlo. Aveva picchiato altre persone? Non lo so, di questo non avevo sentito ancora parlare».
«SIAMO SEMPRE ATTENTI»
I due giovani cinesi gestiscono il bar Arcobaleno da sei anni e, in questo lungo periodo, non si erano mai trovati ad avere a che fare con guai di questo genere. «Siamo sempre attenti a selezionare la clientela, a non lasciare spazio alle persone che sembrano dei delinquenti. Però è sempre più difficile perché in questa zona gira sempre più brutta gente. Fino a qualche tempo fa non era così, le cose sono peggiorate nettamente nell'ultimo anno». Tanti dei poco raccomandabili arrivano dai giardini di via Tasso. «I venditori, quelli che rubano in giro per andare a rivendere le cose alle badanti passano di continuo, bisogna sempre stare attenti - prosegue - e poi ci sono ubriachi, sbandati. Noi cerchiamo sempre di difendere il nostro lavoro e i nostri clienti, cerchiamo di non rispondere male chi si presenta con cattive intenzioni per non aizzarlo. Con calma e fermezza aspettiamo e un po' alla volta riusciamo a mandarlo via, ma non sempre è facile. Il caso di giovedì sera ne è un esempio. Speriamo di non rivedere mai più questo personaggio».
LA ZONA
Che l'area di via Aleardi abbia subito, negli ultimi tempi, un degrado improvviso è alla luce del sole. «Gli spacciatori qui ormai ne fanno di tutti i colori - commenta sconsolato un residente - quando arrivano le pattuglie si dileguano e troviamo dopo poche ore le dosi di droga nascoste vicino ai bidoni dell'immondizia». Un'area che la questura, pochi mesi fa, aveva passato al setaccio in una operazione che ha aveva messo sotto torchio soprattutto i locali, ritenuti il punto di ritrovo dei pusher. Il questore, allora, ne aveva chiusi tre proprio per questi motivi.