VENEZIA - L’appuntamento è per domani alle 14 al piano nobile di Palazzo Balbi: un altro giro di valzer per i direttori generali del Veneto. Il presidente Luca Zaia nominerà i 13 dg delle aziende sanitarie e ospedaliere per il prossimo biennio, confermando o cambiando le scelte effettuate tre anni fa. In queste ore di attesa il toto-nomi impazza, anche se fare scommesse è un azzardo estremamente rischioso, considerata la totale segretezza che il governatore è solito mantenere; pare però di capire che potrebbero restare in sella innanzi tutto i quattro “pensionati” Francesco Benazzi all’Ulss 2 Marca Trevigiana, Edgardo Contato all’Ulss 3 Serenissima, Giusi Bonavina all’Ulss 8 Berica e Giuseppe Dal Ben, quest’ultimo però da capire se ancora nel doppio ruolo di numero uno dell’Azienda Ospedale-Università di Padova e di commissario dell’Ulss 1 Dolomiti, dopo la prematura scomparsa di Maria Grazia Carraro.
LA CONVOCAZIONE
Un po’ per la riservatezza gradita a Zaia e un po’ per la scaramanzia verso se stessi, i manager in carica hanno le bocche cucite con il doppio filo di sutura.
LA ROSA
Dunque pure gli “uscenti” hanno dovuto presentare nuovamente le proprie candidature, rimettendosi in gioco insieme a tutti gli altri interessati, purché iscritti all’elenco nazionale degli idonei. I profili degli aspiranti dg sono stati passati al vaglio della commissione tecnica composta da Paolo Dei Tos (Università di Padova), Giuseppe Franco (Regione) e Antonio Fortino (Agenas), attraverso la «valutazione per titoli e colloquio». In questo modo è stata stilata la rosa, consegnata a Zaia per la decisione finale. Nella lista breve ci sarebbero Benazzi, Contato, Bonavina e Dal Ben. Benché durante il triennio abbiano maturato i requisiti per la pensione, motivo per cui ad un certo punto si erano autosospesi ma dopo dubbi e pareri avevano riottenuto il cumulo di stipendio e quiescenza, i quattro resterebbero dove stanno in quanto non si tratterebbe di un nuovo incarico, bensì del prolungamento del vecchio.
E gli altri? Premesso che tutti sono stati pienamente promossi attraverso le “pagelle” redatte in autunno, bisognerà vedere se il presidente della Regione riterrà opportuno qualche cambio in corsa, alla luce delle inchieste giudiziarie e delle vicende mediatiche che hanno coinvolto alcuni di loro. Ad esempio Patrizia Simionato (Ulss 5 Polesana) è imputata nel processo per i tamponi rapidi; Carlo Bramezza (Ulss 7 Pedemontana) è parte civile nel procedimento a carico del patron televisivo Giovanni Jannacopulos; Paolo Fortuna (Ulss 6 Euganea) e Callisto Marco Bravi (Aoui di Verona) hanno dovuto fronteggiare le polemiche per gli attacchi hacker. Proprio per lo stesso motivo, però, il leghista potrebbe voler rinnovare loro la sua fiducia. Così come Zaia potrebbe ripetere l’esperimento di nominare dg un infermiere: come già Mauro Filippi (Ulss 4 Veneto Orientale), si vocifera di Achille Di Falco, che dopo il lavoro in corsia era andato all’Agenas ed è ora il direttore dei servizi sociosanitari a Vicenza.