Udinese calcio, Fabio Cannavaro ordina: «Alziamo la testa. Nel calcio la lingua è una sola, niente paura»

Mercoledì 24 Aprile 2024 di Guido Gomirato
Udinese calcio, Fabio Cannavaro ordina: «Alziamo la testa. Nel calcio la lingua è una sola, niente paura»

UDINE - Quando mancano 5 gare e altri 18' alla conclusione del cammino, entrano in ballo quei fattori che l'Udinese sinora ha trascurato: concentrazione ottimale, attenzione, voglia di farcela a ogni costo. Fabio Cannavaro, il nuovo nocchiero dei bianconeri presentato ieri in sala "Foni" dal dg Franco Collavino e dal responsabile dell'Area tecnica Federico Balzaretti, lavorerà sull'aspetto psicologico, che il tecnico ha definito fondamentale per non cadere nel precipizio. «L'asticella va alzata ha dichiarato.

Non dovremo aver paura, anche se nelle ultime gare sembra ce ne sia stata, altrimenti non si spiegano le sconfitte maturate a pochissimo dal triplice fischio. Bisognerà anche avere più "fame". Faremo di tutto per regalare ai tifosi emozioni forti e positive. Ringrazio innanzitutto la società, che mi ha dato la possibilità di essere qui, e Gabriele Cioffi per lo sforzo che ha fatto fino a ieri. Gli ho telefonato per dirglielo personalmente».


LA COMUNICAZIONE
Per Cannavaro la comunicazione è fondamentale. «Ci sono tanti giocatori di nazionalità diverse, ma chi gioca a calcio sa che la lingua è una - le sue parole -. I ragazzi devono alzare la testa, capire che il club ha una storia importante e che la tifoseria gli sta dietro. C'è da sbagliare meno possibile per poi arrivare all'obiettivo salvezza. Quando la proprietà mi ha chiamato ho subito accettato: è difficile dire no ad alcune società. Quando fai una scelta la storia è importante e quella dell'Udinese ne dimostra la serietà. Le ultime ore sono state intense, è stato tutto molto veloce. C'è grande motivazione in noi. Il momento è complicato, e ne siamo consapevoli, ma la squadra ha grandi qualità tecniche e umane, che fanno ben sperare, nonostante abbia avuto tanti problemi quest'anno».


IL CAMBIO DI MARCIA
I bianconeri ora non avranno scusanti, al di là di qualche assenza. Cannavaro pretende risultati: «L'Udinese sinora ha vinto 4 volte, poco, e ha pareggiato troppo. Tutti dobbiamo fare di più. I ragazzi, nel corridoio che li conduce negli spogliatoi, hanno la possibilità di vedere le maglie di chi li ha preceduti. Già da lì devono rendersi conto del valore della società. Va fatto loro capire che 30 anni di massima serie sono frutto del sacrificio della famiglia Pozzo, che in Italia tutti abbiamo apprezzato nel tempo. Sono venuto tante volte qui da avversario e la cosa si percepiva. All'estero, quando vai in un club, innanzitutto devi capirne la storia. Se i giocatori non riescono a farlo, tu allenatore devi inculcargliela in testa». L'ex campione del mondo inizia l'avventura citando gli ex bianconeri suoi conterranei: Quagliarella, Floro Flores e Di Natale. «Mi hanno scritto, sono stati gentili - ha sorriso -. Spero di lasciare lo stesso segno che hanno lasciato loro». Sui suoi atleti è stato categorico: «Non ho visto la squadra dal vivo, in questi due giorni ho guardato un bel po' di video, ma io mi baso su ciò che noto in allenamento. Samardzic è il giocatore di maggior qualità e la gente si aspetta tanto da lui. Sta avendo difficoltà perché gli avversari hanno un occhio di riguardo nei suoi confronti. Idem Lucca, che sta facendo bene. Il tempo è poco, quindi dobbiamo concentrarci sulle cose più importanti in questo momento, al di là dei singoli. Dobbiamo parlare di collettivo e di squadra. Se un giocatore di qualità non rende o non corre, dobbiamo trovare soluzioni diverse». I collaboratori? «Ovunque sono andato ho sempre cercato collaboratori locali, per questo ho accolto con gioia nello staff Pinzi, che conosce benissimo società e ambiente. Per me è un valore aggiunto». Poi ha voluto citare i suoi modelli: Capello, Lippi, Zaccheroni, Sacchi, Trapattoni, Malesani e Zoff: «Da calciatore sono stato ai loro ordini». Il debutto di domani alle 20 avverrà al cospetto di un altro ex campione del mondo, De Rossi. Poi ci sarà il Napoli. «Il calcio ti regala emozioni ha concluso , la possibilità d'incontrare vecchi amici e rivivere momenti importanti del passato. Ma la cosa che conta è l'Udinese: contro la Roma ce la giocheremo, senza alibi».

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