CODOGNÈ (TREVISO) – «Non votate per me». Questo il messaggio che a poco meno di un mese dalle elezioni amministrative arriva in maniera schietta e diretta dall’unico rappresentante di Fratelli d’Italia, Silvio Marino Premuda, candidato nella lista civica di Jessica Masini, sostenuta dal centrodestra. La scelta è maturata venerdì scorso dopo aver appreso che il Pd di Codognè aveva deciso di appoggiare proprio la Masini. Il segretario Dem Diego Polese, al Gazzettino, aveva confermato: «Il sostegno a Jessica Masini rappresenta una svolta.
L'appello al non voto
Premuda avrebbe voluto rinunciare alla candidatura, ma uscire dalle liste depositate è molto complicato. Dopo essersi consultato con i vertici di FdI ha quindi deciso di ricorrere ad un appello inedito: «Resto nella lista ma non votate per me». E spiega: «I fatti accaduti nei giorni scorsi hanno sostanzialmente modificato quanto era stato condiviso da me con i rappresentanti della Lega Veneta e della minoranza uscente, ai quali avevo dato la mia piena disponibilità. Con rammarico sono venuto a conoscenza che nessun simbolo o bandiera di partito poteva essere esposta alla presentazione della nostra candidata, perché all'ultimo momento era stato fatto un accordo con Diego Polese segretario del Pd di Codognè e Federico Caner della Lega: nessun simbolo in cambio dell’inserimento nella lista di candidati della sinistra. Pur contrariato dal fatto, avevo accettato perché erano tutti all'altezza di poter svolgere con impegno e competenza il programma che c’eravamo prefissati». La decisione di non inserire in lista candidati dando solo un appoggio esterno parlando apertamente di una nuova politica che vuole superare la differenza tra destra e sinistra, lo ha però fortemente irritato.
«Purtroppo dopo la pubblicazione dell'articolo del Gazzettino in cui il segretario Pd Diego Polese esplicitamente suggeriva il supporto dei comunisti alla lista “Avanti Codognè Masini Sindaco” pur non avendo in essa nessun tesserato, ho preso la decisione di lasciare».
«Dopo una lunga giornata di confronti con amici, simpatizzanti e tanti elettori, ho valutato che la storia della famiglia Premuda, a partire dal nonno Nicolò Premuda sindaco dal 1956 a 1970 e dallo Zio Colonnello Silvio Vittorio Premuda Comandante della Brigata Partigiana Fratelli D'Italia barbaramente ucciso in una vile imboscata dai partigiani comunisti della Brigata Titina Garibaldi, doveva essere rispettata. Considerando i miei 46 anni di militanza iniziata con il Fronte della Gioventù per poi proseguire nel Msi, in Alleanza Nazionale e poi in Fratelli D'Italia, sono arrivato alla decisione che, visto l'attuale regolamento elettorale, non potendomi ritirare dalla lista invito chi ha creduto in me e nei miei ideali a non votarmi. Mi dispiace per la squadra che ha formato la Jessica, con la quale speravo di poter creare qualche cosa di importante per la comunità. Le auguro di ottenere nonostante tutto la vittoria. Ma la mia storia ha radici profonde ed anticomuniste».