PORTO TOLLE - Un'imponente operazione della Polizia di Stato, condotta su scala nazionale per contrastare l'illecito smaltimento di rifiuti, ha portato a significativi risultati in 33 province italiane.
Più di 168 aree controllate, 40 sequestrate
Sono stati controllati oltre 168 siti sospetti, adibiti all'illecito stoccaggio e smaltimento di rifiuti. Di questi, 40 sono stati sottoposti a sequestro. Le forze dell'ordine hanno identificato oltre 1760 persone, denunciandone 103 in stato di libertà per reati connessi alla gestione illegale dei rifiuti. Due persone sono state arrestate in flagranza di reato. Sono state inoltre contestate oltre 85 violazioni amministrative per un importo superiore ai 200 mila euro.
Attività di verifica in corso
Le attività di verifica e controllo proseguiranno nei prossimi giorni, con l'obiettivo di accertare ulteriori illeciti amministrativi e penali. ARPA si occuperà delle indagini sui siti controllati.
Un caso emblematico a Porto Tolle
A Rovigo, durante i controlli coordinati dalla Squadra Mobile, dalla Procura della Repubblica e dal Commissariato di P.S. di Porto Tolle, con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Chioggia, sono state scoperte diverse criticità, soprattutto nella zona del basso Polesine. Un uomo è stato denunciato per gestione di rifiuti non autorizzata e un'area di 3.100 metri quadri adibita a recupero e demolizioni è stata sequestrata. Sono state inoltre elevate sanzioni amministrative per un importo di oltre 7 mila euro e altre contestazioni sono al vaglio di ARPA Veneto, che ha fornito supporto alle operazioni.
Un impegno costante contro i crimini ambientali
Questa operazione rientra nell'azione di prevenzione e monitoraggio condotta dalla Polizia di Stato contro i crimini ambientali, che danneggiano il territorio e mettono a rischio la salute dei cittadini. La lotta allo smaltimento illegale di rifiuti mira a contrastare un fenomeno che rappresenta una fonte di ingente profitto illecito anche per le organizzazioni criminali.
La collaborazione di diverse figure professionali
L'operazione ha visto la collaborazione di diverse figure professionali, tra cui:
- Agenti delle Squadre Mobili e delle SISCO
- Personale ARPA
- Agenti della Polizia Stradale
- Personale della Capitaneria di Porto (in alcune province)
- Equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Veneto I
- Ispettori della società Ecoambiente
- Personale SPISAL
Un messaggio di deterrenza
L'operazione rappresenta un duro colpo ai crimini ambientali e un monito per chi opera illegalmente in questo settore. La Polizia di Stato è impegnata a tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini, contrastando con fermezza ogni forma di illecito.