ROVIGO - Un'attività costante per mantenere la sicurezza idraulica del tratto terminale del Po, quello più delicato dal punto di vista geomorfologico, sul quale anche nell'anno che sta volgendo a termine sono stati eseguite opere di manutenzione dall'Aipo e sul quale si riverseranno a breve gli oltre 41 milioni di finanziamenti per gli interventi previsti dal Pnrr.
LE PAROLE
«Oggi la sfida del Pnrr è quella che ci obbliga a una maggiore celerità e avendo una tempistica assai ridotta non vediamo l'ora di poter accelerare sulla fase esecutiva», sottolinea Meuccio Berselli, direttore dell'Aipo e già segretario generale dell'Autorità di bacino distrettuale del Po. Proprio Berselli ha effettuato una ricognizione sul tratto veneto del Po, che significa Polesine, insieme all'assessore regionale a Territorio e Sicurezza Cristiano Corazzari, che sull'argine sinistro del Po è nato essendo di Stienta, e al direttore dell'Area Tutela e Sicurezza del territorio della Regione Luca Marchesi, nonché ai rappresentanti del Genio civile. Come spiega l'Aipo, si è trattato di un vero e proprio «tour di monitoraggio e verifica delle opere infrastrutturali necessarie per le diverse zone interessate dalla precedente pianificazione e ora portate a compimento. Interventi utili cui ne seguiranno altri, ma che oggi si dimostrano rilevanti da zona a zona».
LE OPERE
Nove sono gli interventi già terminati, sotto il coordinamento del dirigente dell'Aipo Ettore Alberani , e si tratta delle opere di manutenzione delle sponde a Porto Tolle, Scanarello di Porto Viro, Taglio di Po, Guardia Veneta e Sacca degli Scardovari. Altri nove interventi, spiega ancora l'Aipo, sono in fase di ultimazione: «I lavori di ripristino delle arginature e di messa in sicurezza della pista di servizio dell'argine ad Ariano Polesine, lavori di stabilizzazione della scarpata a fiume dell'argine a Polesella, la costruzione del diaframma nel comune di Adria e Cavanella Po, e ulteriori interventi di capillare manutenzione delle opere idrauliche sul territorio veneto interessato direttamente dalla competenza dell'Agenzia». In fase di ultimazione anche lo studio per la sistemazione del pennello di Bergantino con indagini di tipo geognostico e geotecnico. «L'Aipo - rimarca il direttore Berselli - ha concluso, in questi nove mesi, nove interventi capillari per ristabilire una migliore resilienza dei territori del Veneto. Oggi sono in gara altri tre lavori importanti per circa 1 milione e mezzo e stiamo progettando con la Regione gli interventi per il 2023. Oltre a questi, ci sono interventi per 28 milioni per la rinaturazione del Po e oltre 6 milioni relativi alla mitigazione del dissesto per quanto riguarda il Pnrr per i prossimi anni».
L'ASSESSORE
E mentre l'Aipo rimarca come, «se da una parte oggi il rischio zero non esiste, dall'altra la prevenzione è l'unico antidoto per anticipare gli effetti più nefasti del clima in rapido cambiamento», l'assessore Corazzari sottolinea che «l'obiettivo è garantire una gestione oculata che prevenga fenomeni emergenziali: conosciamo bene, purtroppo, il dramma della siccità, ma anche il rischio idraulico. Occorre convergenza tra tutti gli operatori e coloro che hanno responsabilità in modo che possano coordinarsi in maniera efficace e che le soluzioni siano prese in maniera efficiente. Con l'Aipo c'è un'interazione alta e forte che occorre addirittura potenziare di fronte alle sfide in campo, pensiamo solo agli investimenti del Pnrr». Risorse, chiosa Marchesi, che «consentiranno di mettere in sicurezza tratti determinanti del fiume».