ROVIGO - L'Iras sembra avviarsi verso la privatizzazione, ma i sindacati chiamano tutti a raccolta chiedendo che si torni a riunire il tavolo in Prefettura, perché negli ultimi giorni sono intervenute due novità che modificano, e non di poco, le carte in tavola. I segretari di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Davide Benazzo, Franco Maisto e Cristiano Maria Pavarin, spiegano in una nota unitaria di aver inviato una lettera al presidente della Regione Luca Zaia, all'assessore regionale a Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, al prefetto Clemente Di Nuzzo, al commissario straordinario dell’Iras Tiziana Stella e al commissario prefettizio Gianfranco Tomao il cui senso riassumono così: «È cambiata profondamente la situazione, si riapra il tavolo Iras per valutare la possibilità di un passo indietro sulla privatizzazione».
Le novità sul caso Iras
Benazzo, Maisto e Pavarin spiegano che due sono le novità intervenute: «La prima riguarda il Comune di Rovigo, ora guidato dal commissario Tomao dopo le dimissioni del sindaco Edoardo Gaffeo, la cui amministrazione non aveva trovato con Iras le condizioni per procedere con l'accordo transattivo per la chiusura consensuale della convenzione per la gestione di Casa Serena, che prevedeva il pagamento all’Iras dei 3,2 milioni di euro quale somma riconosciuta per l'ammortamento degli investimenti eseguiti sul complesso immobiliare.
La sentenza del Tar
Una novità “istituzionale” che si abbina alla seconda novità intervenuta, ovvero «quella relativa alla sentenza del Tar, pubblicata il 22 gennaio scorso. che ha bocciato tutti i motivi addotti nel ricorso principale e nei tre ricorsi per motivi aggiunti presentati dal Comune di Rovigo contro gli atti del commissario straordinario di Iras e della Giunta regionale, dichiarandoli in parte inammissibili e per il resto rigettandoli». Una sentenza in base alla quale si riconosce che i 3,2 milioni rappresentano un debito del Comune nei confronti dell’Iras. Ecco, allora, la richiesta di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che più o meno velatamente erano arrivati anche a puntare il dito contro l'amministrazione Gaffeo nel consiglio comunale del 4 luglio, tenuto a porte chiuse, con buona pace della trasparenza, che ha visto il sindaco stesso votare contro una delibera da lui proposta, e non a caso, anche uno dei temi che hanno portato al definitivo strappo fra Pd e Gaffeo, con quest'ultimo che ha poi deciso di abbandonare il proprio mandato e dimettersi, salvo poi iniziare subito la campagna elettorale. «Alla luce di queste significative novità - concludono Benazzo, Maisto e Pavarin - sulla base di una sentenza che riteniamo e auspichiamo che non sarà impugnata dal Comune di Rovigo, ora commissariato, abbiamo dunque chiesto a tutti i soggetti che si torni al tavolo in Prefettura e che si valuti la situazione migliore per addivenire, finalmente, alla soluzione che tutte le parti hanno lungamente, ma fino ad adesso vanamente, inseguito».
Esternalizzazione dei servizi
In realtà, come già spiegato anche all'indomani della sentenza del Tar dal commissario straordinario dell’Iras Tiziana Stella, non sembrano più esserci molti margini per interrompere il percorso verso l'esternalizzazione dei servizi dell’ente. Un percorso che proprio martedì ha visto il commissario Stella firmare un decreto per promuovere un accordo con Azienda Zero per affidare all'ente regionale la procedura per individuare il soggetto privato al quale verrà affidata, nella forma del partenariato pubblico privato, la gestione dei servizi assistenziali in cambio del pagamento anticipato dei canoni, così da ottenere la liquidità per arrivare al saldo e stralcio dei debiti milionari che l’Iras si trascina dietro da anni.