ROVIGO - Si faranno ulteriori indagini sul caso del bambino nato in ambulanza, sull’A13 durante il trasporto della madre dall’ospedale di Rovigo a quello di Padova per un sospetto di parto prematuro, il 9 gennaio di due anni fa, con lesioni e fratture alle braccia e alla mano destra, la cui funzionalità è risultata compromessa.
LA MADRE
Di opinione opposta la madre, il suo legale e il loro consulente, il professor Domenico Arduini, ordinario di Ginecologia e ostetricia dell’università Tor Vergata di Roma, pervenuto a conclusioni ben diverse rispetto a quelle dei consulenti del pm. Di qui la richiesta di non archiviare, accolta dal giudice Mondaini, che ha restituito il fascicolo alla Procura assegnando altri cinque mesi per svolgere indagini suppletive.
«Il giudice, accogliendo le istanze contenute nella nostra opposizione - commenta l’avvocato Cicchetti - ha disposto un approfondimento sui temi medico-legali che avevamo sottoposto, oltre che l’acquisizione delle relazioni di servizio che i sanitari coinvolti nel delicatissimo caso avevano formalizzato alla direzione della Ulss Polesana a seguito dei fatti. Si tratta di una importante pronuncia per la famiglia che dimostra l’estrema capacità ed equilibrio di questo magistrato. Sono certo che da queste ulteriori indagini non potranno non emergere ipotesi di reato a carico di chi ebbe in cura la madre e il piccolo».