Non siamo ancora arrivati ai livelli di Pescara, la città italiana nella quale sono stati registrati i rincari più pesanti e più rumorosi. Ma le province di Udine e Pordenone si posizionano in ogni caso al di sopra della media italiana. E per i cittadini questa volta non è una buona notizia. La tazzina di caffè, infatti, diventa sempre più cara. Sia al banco del bar che al tavolino, quindi con il servizio incluso. La stima è stata messa a terra da Assoutenti, che ha paragonato il costo medio registrato nel 2021 con quello che invece caratterizza questa prima parte del 2024.
Ebbene, sia a Pordenone che a Udine gli aumenti ci sono stati eccome: si parla infatti di una forchetta che va dal 15 al 16 per cento in pochi mesi.
Cosa succede nei bar del centro
Il caffè in centro a Pordenone e nel salotto buono di Udine sta puntando con decisione quota un euro e cinquanta. "Ci arriveremo entro l'anno", giura la maggior parte dei baristi, adducendo come motivazione alla base della politica basata sui rialzi i rincari registrati alla fonte.
Quanto costa una tazzina di caffè
Si parte da Trieste, capoluogo regionale. Nella città del caffè per eccellenza in Friuli Venezia Giulia, il prezzo della tazzina è lievitato 12,3 per cento. Si partiva dall'euro e 18 centesimi di media dell'anno che ha segnato la fine della pandemia e si è arrivati nei primi mesi di quest'anno a un euro e 28 centesimi. I rincari di Udine e Pordenonesono ancora maggiori. Nel caso del capoluogo friulano, ad esempio, il balzo è stato del 14,5 per cento, in linea con la media del Paese. Al di sopra di questo livello, invece, l'andamento dei prezzi della tazzina a Pordenone e provincia, dove si sfiora un + 16 per cento nei primi mesi dell'anno in corso, sempre rispetto al dato del 2021. Ormai la media dei prezzi si aggira attorno all'euro e 35 centesimi, con diversi esercizi pubblici che hanno già raggiunto quota un euro e quaranta.
Il quadro: a Bolzano il primato del caro-caffè
Il caffè espresso ha già subito continui aumenti dei listini negli ultimi anni, al punto che oggi il prezzo medio di una tazzina consumata al bar si attesta a 1,18 euro nelle principali città italiane – spiega Assoutenti – Solo 3 anni fa, nel 2021, il costo medio dell’espresso era di 1,03 euro: questo significa che gli italiani hanno già subito un aumento del 14,9% per quella che è una tradizione quotidiana irrinunciabile per milioni di cittadini. Tra le principali città, Bolzano è quella che detiene il primato del caro-caffè al bar, con un prezzo medio di 1,38 euro a tazzina, seguita da Trento (1,31 euro) mentre Catanzaro, con una media di 0,99 euro, risulta la città più economica, superando così anche Napoli (1,05 euro) – analizza Assoutenti – Se però si confrontano i listini odierni con quelli in vigore nel 2021, si scopre che la provincia che ha subito i rincari maggiori è Pescara, con il prezzo medio che sale da 1 euro a 1,28 euro e un aumento del +28%, seguita da Bari col +24,4%.
La preoccupazione
«Temiamo che i rialzi delle quotazioni del caffè possano portare nelle prossime settimane a incrementi dei prezzi sia per le consumazioni al bar (caffè, cappuccino, ecc.) sia per il caffè in polvere venduto nei supermercati – afferma il presidente Gabriele Melluso – Anche pochi centesimi di aumento determinerebbero una stangata sulle tasche dei consumatori, considerato che in Italia vengono serviti nei locali pubblici circa 6 miliardi di caffè all’anno per un giro d’affari dell’espresso pari a circa 7 miliardi di euro annui».