BASSA PADOVANA - Aggredita e violentata nella propria abitazione, dal giardiniere, che le aveva chiesto di poter fare una pausa dal lavoro e di poter andare in bagno e che, invece, secondo la ricostruzione accusatoria, si sarebbe avventato su di lei in modo animalesco, abusandone sessualmente. Una vicenda cupa, di violenza e sopraffazione, che è stata oggetto di indagini ed accertamenti che hanno portato la Procura di Rovigo a formulare l'imputazione nei confronti del 40enne giardiniere, di origini indiane e residente in provincia di Brescia, chiedendone il rinvio a giudizio. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, coordinati dal procuratore capo facente funzione Sabrina Duò, l'uomo, mentre si trovava a casa della donna, una 49enne, le avrebbe chiesto di poter andare in bagno.
LA DINAMICA
La donna, colta alla sprovvista e presa dal panico, per quanto stava accadendo, sarebbe riuscita a divincolarsi e ad allontanare e respingere il giardiniere. Ma lui non avrebbe desistito. Anzi, prima sarebbe riuscito a baciarla sul collo, poi, nonostante le resistenze della donna, l'avrebbe spinta contro un muro e le avrebbe abbassato i pantaloni e le mutande, per poi trascinarla sul letto, tenendole bloccate le mani e le gambe e costringendola ad un rapporto sessuale contro la sua volontà. Provocandole anche lesioni al collo, che sono valse alla donna una prognosi di una settimana. Ma i traumi sono stati soprattutto psicologici.
LE ACCUSE
Nei confronti dell'uomo, Gurmukh Badhan, sono state quindi formulate le ipotesi di reato di violenza sessuale e lesioni personali. Si tratta di fasi ancora preliminari, quindi tutte le accuse dovranno essere vagliate da un giudice. E ieri la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura era sottoposta al vaglio del giudice per le udienze preliminari Raffaele Belvederi, al quale tuttavia i difensori dell'uomo hanno formulato la richiesta di un giudizio con rito abbreviato, motivo per cui tutto è stato rinviato ad una prossima udienza che è stata messa in calendario per il prossimo marzo. La vittima ha già manifestato la propria ferma intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento contro l'uomo che accusa di averla violentata.