PADOVA - Da un lato Mattia, un trentenne esuberante, abituato a fare amicizia con chiunque incontrasse alle decine di fiere e manifestazioni dove vendeva prodotti tipici siciliani con i genitori. Un carattere fumantino, capace di accendersi durante le discussioni anche con i più cari amici, ma altrettanto facile a spegnersi per tornare a scambiarsi una pacca sulla spalla dopo lo sfogo. Un ragazzo che si era cacciato in qualche guaio e che anche in passato aveva avuto delle relazioni sentimentali tumultuose.
Dall'altro lato Valentina, sua coetanea, diventata mamma di una bimba ma che nelle sue storie d'amore non ha trovato fino a oggi la stabilità tanto cercata. Anche il suo è un carattere istrionico, un'anima che in questi anni si è divisa tra la ricerca dell'affetto e momenti di spiccata gelosia.
Proprio queste somiglianze hanno legato a doppio filo i due ragazzi, uniti da una reciproca e fortissima attrazione che li portava dalle vette del più intenso innamoramento agli abissi delle sfuriate, anche violente.
IL RAPPORTO
Si conoscevano da un paio d'anni Mattia Caruso e Valentina Boscaro, accomunati dal lavoro di venditori ambulanti per mercati e fiere in tutta la provincia.
I CONFLITTI
Durante la confessione la 31enne ha sostenuto di aver accoltellato Caruso perché lui era violento nei suoi confronti. E che entrambi non fossero estranei all'alzare le mani durate le sfuriate lo confermano vari conoscenti della coppia. «Erano gelosi, tanto. Una mattina Mattia si è svegliato con una forbice puntata all'inguine perché lei sosteneva di aver trovato nel suo cellulare dei messaggi ambigui con un'altra donna prosegue l'amico Fa impressione pensarci adesso, ma loro erano così. Lui aveva minimizzato: non aveva paura, mai e poi mai avrebbe pensato che Valentina potesse fargli del male. Comunque anche in altre occasioni mi è capitato di vederlo con dei lividi sul viso e sul corpo. Quando gli chiedevo spiegazioni faceva spallucce. Se fosse violento anche lui non lo so perché lei non era particolarmente legata a me, quindi non si confidava».
A ricordare però un'ingombrante macchia nel passato del trentenne è un altro amico, che lo conosce fin da quando erano ragazzini. «Qualche anno fa, quando era andato a vivere da solo in zona Bassanello, pare avesse scoperto l'allora fidanzata in atteggiamenti intimi con un altro spiega Era successo il finimondo e lui aveva sparato un paio di colpi con una pistola. Forse era un'arma giocattolo, ma li aveva comunque feriti lievemente entrambi, lei a un gluteo e lui a una gamba. Quindi per quanto uccidere sia inqualificabile e imperdonabile, forse almeno sulle violenze Valentina non ha mentito».