PADOVA E' allarme funghi velenosi nel padovano. Un uomo ha rischiato il trapianto di fegato.
Riconoscere i funghi
«La raccolta e il consumo dei funghi spiega la dottoressa Stefania Tessari, direttore del Sian (Servizio igiene alimenti e nutrizione) dell'Ulss 6 Euganea - appartengono alla nostra tradizione culinaria. Oggi, come in passato, si può morire avvelenati da funghi; la conoscenza e l'applicazione di pochi e semplici consigli consentirà il loro consumo sicuro. E' di primaria importanza non consumare mai funghi che non siano stati controllati da un micologo professionista. In questa stagione autunnale, complice il clima caldo, molte persone raccolgono funghi pur non conoscendo la specie e quindi andando incontro a seri rischi, che vanno dai problemi gastrointestinali a sindromi gravi in base alla tipologia di fungo, che possono anche portare al trapianto di fegato o rene, o mettere a repentaglio la stessa vita».
Nei due punti Ulss tutti i cercatori privati possono peritare gratuitamente i funghi raccolti dalle ore 8 alle ore 9,30. Inoltre i micologi effettuano, nella stagione autunnale, un servizio di reperibilità attivo 24 ore al giorno. Nell'anno in corso sono stati effettuati circa quattrocento controlli di funghi per i privati cittadini, e sono stati controllati per i grossisti 28mila chili di funghi spontanei destinati al commercio. In questi giorni sono state raccolte molte amanite falloidi (amanite phalloides), funghi belli da vedere ma estremamente pericolosi, soprannominati angeli della morte, che hanno la particolarità di avere l'aspetto del fungo commestibile e si possono confondere facilmente con i chiodini. Il loro consumo ha costretto i raccoglitori a rivolgersi ai poli di pronto soccorso dell'Ulss 6 per avvelenamento da sindrome falloidea.
Sintomi
I sintomi si manifestano mimando una gastroenterite e questo porta il paziente a sottovalutare il rischio. La sindrome falloidea è provocata anche da diverse specie di fungo lepiota di piccole o medie dimensioni come la lepiota brunneoincarnata e subincarnata. «In montagna e nei giardini si possono trovare sia funghi buoni che velenosi, soprattutto in pianura sottolinea la dottoressa Tessari . Si può arrivare a morire per insufficienza epatica nelle forme gravi, tipo l'intossicazione da amanita falloide o da lepiota. Attenzione perché si possono avere sintomi gastrointestinali anche se il fungo è buono, ma non cotto a sufficienza. I passaggi sono due: prima si va dal micologo, poi i funghi buoni possono essere cucinati e mangiati con tranquillità. Il micologo dà spiegazioni anche sulla tipologia di cottura e sulle parti del fungo meno commestibili». L'intossicazione da funghi è comune, all'Ulss arrivano almeno tre chiamate a settimana. «Una signora ha mangiato due amanite falloidi ed è finita in rianimazione ricorda la dottoressa Tessari -. Abbiamo anche casi di bambini che raccolgono i funghi in giardino e li mangiano perché attratti dalle piccole dimensioni». Il rischio, dunque, può nascondersi anche a casa. «Le lepiote crescono nei giardini di città, sotto pini e cedri e contengono la stessa tossina dell'amanita falloide precisa il dottor Paolo Di Piazza, ispettore micologico . Il servizio di ispettorato è attivo senza prenotazione e totalmente gratuito». L'Ulss 6 Euganea invita quindi i cercatori di funghi alla massima prudenza e a rivolgersi sempre agli esperti dell'Ispettorato micologico al numero di telefono 049.8692115.