BELLUNO - Ci sono comuni che non hanno più farmacie, sportelli bancari o alimentari, dove resiste un solo sportello postale come Colle Santa Lucia.
LA MAPPA
E infatti le zone dove i servizi sono più a rischio sono le terre alte in Agordino e Cadore. Se ad Agordo non ci sono problemi, con 7 alimentari, 4 sportelli bancari (uno in più rispetto al 2017) 2 farmacie e uno sportello postale la situazione peggiora a Rivamonte (resistono 3 alimentari) a San Tomaso (solo sportello postale) a Vallada Agordina (1 solo alimentare). E salendo in Cadore non va meglio: Ospitale ha perso il suo unico alimentari, Cibiana non ha sportelli bancari, Danta nemmeno, ma ha due alimentari. Niente banche per Vigo e Vodo, che però ha un nuovo alimentari.
IL TREND
Ma è nel totale che il calo dei servizi fa impressione. Fortemente provati quelli legati al commercio: dal 2017 al 2023 siamo passati da 336 alimentari, a 296 (40 persi in 6 anni ovvero -11%). Costanti però gli sportelli postali (106), in aumento di una unità le farmacie (oggi sono 89 nel Bellunese) e leggermente in calo gli sportelli bancari (da 127 a 119). Infine sono una decina i comuni a zero servizi, quelli più piccoli.
LE INIZIATIVE
La Provincia da tempo è al lavoro per mantenere i servizi, con diverse iniziative. Insieme al Fondo Comuni di Confine ha finanziato un bando apposito per sostenere i negozi di vicinato. Poi lo scorso anno erogati 1,2 milioni di euro per il bando latterie e un altro bando per gli agriturismi con oltre 220mila euro. «Abbiamo continuato ad assicurare il contributo alle famiglie dei ragazzi che frequentano le scuole superiori per quanto riguarda il trasporto scolastico - ricorda il consigliere delegato Dario Scopel -. Investi Scuola rappresenta un servizio importante, finanziato con uno sforzo economico notevole di Provincia e Consorzio Bim Piave». E conclude: «Ora dobbiamo sfruttare l'occasione irripetibile delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, quale volano di sviluppo. E portare l'Università a Belluno, con ragazzi e i servizi connessi».