Gli aumenti dei compensi dei sindaci sono elevati? Sì, ma non ingiustificati. E il vero problema è la qualità dei servizi

Giovedì 28 Settembre 2023

Caro direttore,

leggo sul Gazzettino che lo stipendio dei sindaci beneficerà di aumenti che raggiungono il più 159%. È vero che erano stipendi bassini ma mi sembra che ora si stia esagerando. Che l'obiettivo degli incrementi sia di rendere più appetibile il ruolo di amministratore mi sembra poco credibile, poiché ad ogni tornata elettorale non mancano i concorrenti. Inoltre questo particolare momento di economia zoppicante, sconsiglierebbe questa decisione. Stanno aumentando le difficoltà per sempre più famiglie e chi sta già bene o discretamente bene viene gratificato da un aumento di stipendio assurdo. Non accuso nessuno anche perché sono decisioni di governi precedenti e si poteva almeno dare più gradualità dimodoché l'impatto fosse meno traumatico. Mah!


Pietro Paolo Beggio


Caro lettore,
la gradualità negli aumenti c'è stata: quello che va a regime nei prossimi giorni è infatti il terzo e definitivo scatto di incremento degli stipendi dei sindaci deciso nel 2022 e che, come abbiamo scritto, porterà fino a 159% in più l'indennità di alcuni primi cittadini.

Aggiungiamo che complessivamente questa operazione costerà alle casse dello Stato circa mezzo miliardo. Non c'è dubbio che stiamo parlando di cifre importanti. Non solo: questi incrementi cadono in un momento non proprio favorevole. Mentre infatti la gran parte dei cittadini vede il proprio potere d'acquisto defalcato dall'inflazione e dal caro interessi, i sindaci incassano aumenti considerevoli. Tuttavia, anche se è impopolare scriverlo, questi adeguamenti non sono così ingiustificati. Perché gli stipendi dei sindaci erano fermi da oltre 20 anni e anzi nel 2006 erano stati ridotti del 10%. Perché soprattutto nei piccoli comuni (dove non a caso l'indennità stata più che raddoppiata portandola a 2200 euro lordi al mese) si fa sempre più fatica a trovare qualcuno che si assuma l'impegno di gestire il municipio. Perché le responsabilità, anche giudiziarie, che gravano sui sindaci sono sempre maggiori. Perché le competenze che oggi richiede la guida di una grande città hanno un loro valore che va riconosciuto anche sul piano economico. Inoltre credo che invece di fermarsi alla polemica sui "costi della politica" ci siano anche altre riflessioni da fare. Ad aumentare non dovrebbe essere solo lo stipendio dei sindaci ma anche la qualità e la quantità dei servizi resi a cittadini: perché è questo che, alla fine, giustifica il compenso che viene erogato a colui che non caso viene definito il "primo" cittadino. E anche per questa ragione andrebbe superata la frammentazione amministrativa di cui soffre il nostro paese. Considerando solo le regioni a statuto ordinario in Italia oltre la metà dei comuni conta meno di 3mila abitanti, ce ne sono 65 che hanno addirittura meno di cento abitanti e 882 meno di cinquecento. Difficile con questi numeri realizzare quelle economie di scala che permettono ai comuni di soddisfare le crescenti (e legittime) esigenze dei loro abitanti.

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