Organi di informazione faziosi? Ne esistono a destra come a sinistra con un pubblico di lettori che li vuole proprio così

Domenica 14 Aprile 2024

Caro Direttore,
in quanto a faziosità politica, ci sono giornali che fanno addirittura ridere. Quelli di destra sono quasi patetici, ma mi sorprende che un quotidiano nazionale, di cui sono abbonato come con il Gazzettino e il Corriere della sera (bisogna sempre sentire tutte le campane), sia così palesemente contro ogni forma di governo che non sia di sinistra. Quella storica. Perfetto in tutto il resto, ma in quanto a politica, a volte i pezzi dei suoi principali commentatori sono così di parte che penso facciano ridere anche chi li sta scrivendo. Per questo una classifica mondiale ha relegato la stampa di cosa nostra fra gli ultimi posti in quanto a credibilità. Una ragione ci deve pur essere.


Enzo Fuso
Lendinara (Rovigo)


Caro lettore,
non posso che esserle grato per il sostegno quotidiano che lei, con tre abbonamenti a tre giornali, dà al mondo dell'informazione.

Ma forse nei suoi giudizi sulla stampa italiana lei è un po' troppo severo. Innanzitutto: non corrisponde al vero che i giornali italiani occupino, quanto a credibilità, gli ultimi posti delle classifiche mondiali. In quella che viene stilata ogni anno da un organismo internazionale indipendente, Reporter senza frontiere, occupiamo il 41esimo posto su 180 Paesi: posizione non esaltante, ma che ci colloca a livello mondiale ben al di sopra di metà classifica. Questa graduatoria inoltre non misura la credibilità dei giornali (cosa peraltro difficile da valutare con criteri oggettivi), ma il livello di libertà di informazione di un Paese. E la posizione non proprio da medaglia dell'Italia deriva non dalla supposta o reale partigianeria di tante testate, ma sopratutto dalle ricorrente minacce di cui non pochi giornalisti sono vittime e da un sistema legislativo e giuridico che tende spesso a comprimere la libertà di stampa piuttosto che ad ampliarla o a tutelarla. E a proposito di libertà: è certamente vero come lei afferma che molti organi di informazione, a destra come a sinistra, sono faziosi e irriducibilmente di parte. Ma non ci vedo nulla di strano. Evidentemente esiste un pubblico di lettori che questo vuole e questo chiede. Che cioè, quando acquista un giornale o guarda un talk show televisivo, vuole innanzitutto trovare una conferma alle proprie convinzioni. Non è interessato a sentire diverse campane, è appassionato a un unico rintocco e quello intende ascoltare. Insomma: se esistono tanti giornali faziosi e partigiani è anche perché, evidentemente, ci sono molti lettori e cittadini che lo sono e che al confronto delle idee preferiscono l'affermazione delle idee. Solo le loro, ovviamente. Può piacere o non piacere ma anche questo fa parte della libertà di stampa e di espressione. In ogni caso credo sia vero ciò che diceva Enzo Biagi: "Non è una colpa dichiararsi faziosi, lo è essere sleali".

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