Nessuno crede che il governo possa migliorare cambiando un ministro: è una crisi sgangherata

Giovedì 7 Gennaio 2021
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Egregio Direttore,
siamo al paradosso di chi non vuole lasciare la poltrona e tornare a casa. Conte Ter? Rimpastino? Sarebbe un fallimento per il Paese a spese degli italiani. Molti parlano di irresponsabilità in caso di eventuale ritorno alle urne vista la situazione in cui si trova l'Italia per la pandemia e per l'economia.

È forse da responsabili rimanere allo stato attuale, vegetando come un malato terminale? Cosa ci aspettiamo dalla attuale classe dirigente? Il carro si rovescia se il timone non è all'altezza del compito, per di più con le ruote sbilenche. C'è di mezzo il recovery plan ma non sono in grado di spendere i miliardi di euro; non sanno affrontare il virus, vedi scuola, banchi a rotelle, mascherine, vaccini, siringhe e quant'altro. Il Capo dello Stato dovrebbe prendere provvedimenti e si avvalga del parere dei cittadini italiani.
Celeste Balcon


Caro lettore,
nella pur variegata e colorita storia politica italiana, raramente è capitato di assistere a una crisi o a una pseudo-crisi di governo così sgangherata, inopportuna e, ai più, anche incomprensibile.

Non so quale sarà l'esito finale di tanto affannarsi. Ma qualcuno può davvero credere che affiancando uno o due vice-premier a Conte, cambiando qualche casella ministeriale o assegnando un ruolo di governo a Maria Elena Boschi, d'improvviso l'esecutivo troverà quella coesione, quella capacità di leadership e di visione che sono così clamorosamente mancate soprattutto in questi ultimi mesi? Qualcuno è convinto che il Conte Ter sarà capace, a differenza del Conte Bis, di prendere decisioni senza lacerarsi ogni volta e senza rimetterle in discussione dopo qualche giorno?

Qualcuno pensa che si metterà finalmente la parola fine al tormentone Mes (li prendiamo o no questi miliardi?) e che il piano per il Recovery fund uscirà dalle nebbie delle svolte green per acquistare quella concretezza che, dopo mesi, ancora manca? Questa crisi di governo è stata innescata e voluta da Matteo Renzi, che ha agito con la solita spregiudicatezza. Ma il leader di Iv ha trovato nelle inadeguatezze di questo governo, nella scarsa qualità di non pochi suoi ministri e nella gattopardesca attitudine del premier a mediare all'infinito, un terreno molto favorevole per le sue incursioni. Un fatto è sicuro: mai una crisi di governo è stata seguita con così scarsa attenzione, quasi con indifferenza, dall'opinione pubblica. Non a caso, per giorni, quotidiani cartacei e digitali l'hanno quasi ignorata, escludendola dai loro titoli principali. Ma forse al governo non se ne sono accorti.

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