Nave Duilio, il cacciatorpediniere italiano in missione nel Mar Rosso. Da attacchi Houthi a rischio 6 miliardi di export

Sabato 2 Marzo 2024
Nave Duilio, il cacciatorpediniere italiano in missione nel Mar Rosso. Da attacchi Houthi a rischio 6 miliardi di export

Nave Duilio ha abbattuto un drone nel Mar Rosso.

Si trovava a circa 6 chilometri dalla nave italiana, in volo nella sua direzione. Si è trattata di un'azione di autodifesa, dunque. Ma perché la nave si trovava lì? e quali sono le sue caratteristiche?

Nave Duilio abbatte un drone nel Mar Rosso. «Attacchi Houthi una minaccia al diritto internazionale»

Il cacciatorpediniere Caio Duilio (D554) è salpato il 28 gennaio dalla base di La Spezia: fa parte della missione europea Aspides, volta a proteggere le navi mercantili in transito nel Mar Rosso dalla minaccia degli attacchi Houthi. 

Le caratteristiche

Varato nel 2007, il cacciatorpediniere Caio Duilio è un'unità multiruolo antiaerea, tra le navi da guerra più moderne in Europa: ha prestazioni nettamente superiori rispetto ai precedenti caccia in servizio, essendo in grado di monitorare oltre 500.000 km² di spazio con i suoi sensori di bordo e intervenire, con le sue armi, fino a 30.000 km².

Non è un caso che questa unità sia stata inviata nel Mar Rosso, visto che la principale minaccia della zona è rappresentata da missili e droni lanciati dagli Houthi contro le navi di passaggio.

Il nome

La nave prende il nome dal console romano Gaio Duilio che nel 260 a.C. fece costruire un'armata di 120 navi dotate di un ponte mobile con uncini, detto corvo, per trasformare uno scontro navale in un combattimento corpo a corpo dove avrebbero potuto esprimere la loro superiorità. 

 

In quello stesso anno, la flotta romana si scontrò con quella cartaginese nella battaglia di Milazzo, in cui i Cartaginesi furono definitivamente sconfitti. Duilio fu onorato con l'erezione nel Foro di una colonna costruita con i rostri delle navi nemiche, colonna rostrata che ancora oggi appare nel crest della nave.

Le altre missioni

Nel maggio 2023, il cacciatorpediniere Caio Duilio si è diretto in Polonia dove ha difeso le coste per sei mesi. La strategia fu frutto di alcuni accordi tra Italia e Polonia ratificati nel corso dell'ultimo bilaterale a Roma tra il vicepremier e ministro della Difesa di Varsavia, Mariusz Błaszczak, e il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto.

Il Caio Duilio ha avuto il suo esordio in ambito internazionale durante l'esercitazione NATO Proud Manta, svolta nelle acque del Mar Ionio nel febbraio 2011, operando insieme a navi, sommergibili ed aeromobili di nove Nazioni alleate. Questo ancora prima della consegna della bandiera di combattimento, evento avvenuto a Gaeta (LT) il 22 settembre dello stesso anno.

Ha ottenuto la caratteristica "Combat Ready" dopo il superamento del Tirocinio Navale presso il Centro Addestramento Aeronavale della Marina Militare durante i primi mesi del 2012, durante i quali ha anche effettuato positivamente i test di lancio per il sistema missilistico PAAMS.

E' stata la prima Unità della Marina Militare Italiana ad aver conseguito la certificazione per la scorta di un Carrier Strike Group (CSG) della U.S. Navy.​

La scheda

Adottando tecnologie di ultima generazione, il cacciatorpediniere è particolarmente idoneo a svolgere compiti di controllo dello spazio aereo e contrasto della minaccia aerea. Inoltre è in grado di svolgere ​funzioni di comando e controllo, anche in situazioni di crisi ed emergenza umanitaria, potendo contare su numerosi apparati di comunicazione tradizionale e satellitare, tra cui il recentissimo Link22, e di un moderno sistema di supporto al comando, riconfigurabile secondo le esigenze. Il tutto attuabile nella piena autosufficienza logistica senza dipendere dal territorio sul quale o vicino al quale, è richiesto di interagire o operare.

L’hangar ed il ponte di volo sono idonei per operare con gli elicotteri SH90 ed EH101 per le esigenze di pattugliamento marittimo, trasporto ed evacuazione sanitaria.

La centralità del Canale di Suez

Dal canale si Suez passano il 16% dell'olio d'oliva, il 15% dei prodotti derivati dalla lavorazione dei cereali e il 14% del pomodoro trasformato delle esportazioni agroalimentari italiane, che complessivamente ammontano a un valore di circa 6 miliardi di euro, messi a rischio dalle incursioni terroristiche Houthi contro le navi. È quanto emerge da una analisi Coldiretti su dati Centro Studi Divulga sugli impatti dell'escalation dopo l'attacco di un drone al cacciatorpediniere italiano Duilio.

I prodotti agroalimentari che partono dal nostro paese o arrivano in Italia passando per Suez sono principalmente quelli destinati o in arrivo da Asia e Oceania, di cui la quasi totalità viene trasportata via mare. Accanto a olio, cereali e passata di pomodoro ci sono anche tabacchi (33% dell'export complessivo) e foraggere (40%) ma una quota importante è rappresentata dall'ortofrutta, che è pure quella più esposta agli effetti dell'allungamento delle rotte marittime tra Oriente e Occidente, costrette ad evitare il Canale di Suez, che potrebbe creare problemi di conservazione del prodotto fresco con il rischio di perdere fette importanti di mercato che sarebbero poi difficili da recuperare.

Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 08:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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