Le bollette recapitate ai consumatori nelle ultime settimane riportano cifre da capogiro a causa della fine del mercato tutelato. Il caso simbolo è quello della 93enne Maria che vive a Padova da sola, in un appartamento di 64 metri quadrati e che si è rivolta, assieme alla nipote, a Federcontribuenti denunciando un caso limite: 2.452 euro di bolletta del gas per i mesi di dicembre e gennaio.
L'aumento della bolletta
«Noi abbiamo sottoscritto un contratto nel 2019 a 0,279 euro al metro cubo e oggi ce lo ritroviamo a 1,5 euro a metro cubo senza aver ricevuto alcuna comunicazione - sottolinea la nipote della signora Maria - Mia zia aveva anche chiesto se c’era un aiuto per la sua età avanzata, e le era stato proposto un contratto da 0,70 euro al metrocubo che aveva accettato. Troviamo, però, ingiusta l'applicazione della tariffa precedente. Abbiamo chiamato l’Enel contestando questa bolletta e hanno fatto una nota di credito. Poi, però, è arrivata nuovamente la fattura con la stessa cifra da pagare. Ci siamo sentiti presi in giro».
La signora, assistita dall'avvocato Fabio Gabrieli, si sta tutelando poiché la bolletta di dicembre è stata poi stornata da Enel ma si è riproposta identica 30 giorni dopo. «A parità dei consumi e di metri quadri riscaldati, il consumo di energia elettrica e di gas sono diventati spropositati, la bolletta è quadruplicata - spiega l’avvocato Gabrieli - Sappiamo che i gestori hanno la facoltà di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali ma per far questo c’è una procedura scrupolosa da seguire. Nel caso della signora Maria non pare sono pervenute comunicazioni in questo senso».
«Sono migliaia ormai le persone che in tutta Italia si rivolgono alle nostre sedi per denunciare ciò che sta accadendo - spiega Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti - Consumi identici allo scorso anno ma bollette gonfiate di 4 o 5 volte in media, il che significa prendere per il collo le famiglie».
Cosa fare
«A tutte diciamo: non rateizzate, impugnate le bollette e portatele agli enti di conciliazione perché quello a cui stiamo assistendo non è più sostenibile. Tutto questo deriva dai vecchi contratti che si sono autorinnovati con la comunicazione unilaterale, per cui viene mandata una semplice lettera nelle case dei consumatori ma senza che ci sia la notifica di ricezione quasi sperando che non venga letta. Oltre a mettere un tetto massimo al costo dell'energia bisogna mettere un tetto anche al costo del ricarico perché sennò i commerciali lo rivendono anche a 10 volte di più e si dà la possibilità a queste aziende di fare i famosi extraprofitti».