Il doping di Schwazer era l'Epo, quello
di Sanchez il sorriso della nonna morta

Mercoledì 8 Agosto 2012 di Edoardo Pittalis
Felix Sanchez commosso davanti alla foto della nonna (Ansa)
VENEZIA - Alex Schwazer ha la faccia del bravo ragazzo che in tv consiglia ai bambini di mangiare il cioccolato perch fa crescere sani e sportivi. Ha vinto quattro anni fa la medaglia d’oro olimpica nella marcia, adesso è stato bloccato per doping. Ammette di aver sbagliato, bontà sua! Dice che ha comprato il doping per internet, come un cretino qualsiasi. Lo ha fatto per vincere e su questo non ci sono dubbi. Nessuno si dopa per errore, il doping comporta volontà e trucco. Chi imbroglia uccide lo sport. Purtroppo lo fanno in tanti e il funerale dello sport si celebra ogni giorno, anche a Londra.



Felix Sanchez, 35 anni, dominicano, medaglia d’oro sui 400 hs, il suo doping lo nascondeva sotto la targhetta col numero sulla maglia. Appena superato il traguardo, si è inginocchiato e dalla piccola tasca ha estratto la fotografia della nonna Lillian morta qualche anno fa. Sul podio Sanchez ha pianto e siccome sono scese gocce di pioggia ha detto che quelle erano le lacrime della sua nonna. Ma a Londra piove spesso.



Aveva vinto l’oro ad Atene nel 2004, da allora ha subito una serie di gravi infortuni, ma è sceso un’altra volta in pista con la vecchia determinazione. La testa pelata, gli occhiali scuri anche quando sullo stadio è notte. Quella foto sotto la maglietta, come un doping; ma si sa, gli atleti sono superstiziosi, ripetono gesti rituali, conservano nascosti da qualche parte immagini sacre o portafortuna profani. Quella foto come un ricordo da non dimenticare. Caro come può essere il sorriso di una nonna. Questo sì da consigliare ai bambini per crescere sani fuori e, soprattutto, dentro.
Ultimo aggiornamento: 16:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA