Fabrizio Palenzona si è dimesso da presidente di Fondazione Crt, ieri il passo indietro del segretario Varese

Le voci sulle sue dimissioni erano piuttosto insistenti dal momento che ormai era isolato nel consiglio di amministrazione che ha infatti deliberato sulle nomine in sua assenza

Martedì 23 Aprile 2024
Fabrizio Palenzona si è dimesso da presidente di Fondazione Crt, ieri il passo indietro del segretario Varese

Si è dimesso il presidente della Fondazione Crt Fabrizio Palenzona. Ieri si era già dimesso il segretario generale Andrea Varese, sostituito ad interim da Annapaola Venezia.

Dimissioni di Fabrizio Palenzona, cosa succede in Fondazione Crt

Il braccio di ferro tra Palenzona e gli organi di vertice della Fondazione Crt era ormai in corso da giorni e con il passare delle ore è sembrato evidente che fosse molto difficile ricomporre le profonde divergenze. Al consiglio di amministrazione di ieri, lunedì 15 aprile, finito quasi a mezzanotte Palenzona si è collegato solo all'inizio e non ha assistito alle nomine delle partecipate. Già venerdì scorso, nel cda in cui è esploso lo scontro con la sfiducia al segretario generale Varese, Palenzona aveva interrotto due volte l'incontro.

Le voci sulle sue dimissioni erano piuttosto insistenti dal momento che ormai era isolato nel consiglio di amministrazione che ha infatti deliberato sulle nomine in sua assenza. Anche nel consiglio di indirizzo venerdì scorso sono state effettuate nomine diverse dalle sue attese. Il consiglio di amministrazione che è finito ieri quasi a mezzanotte, dopo avere nominato segretaria generale ad interim Annapaola Venezia, vice di Andrea Varese, ha anche varato con voto unanime le nomine delle partecipate. Non c'è ancora nessuna comunicazione ufficiale, ma il quadro è chiaro. Davide Canavesio sarà il presidente e amministratore delegato delle Ogr, Caterina Bima la vicepresidente.

Lo stesso Canavesio sarà vicepresidente di Equiter, mentre Antonello Monti presiederà Ream con vice sempre Bima e Canavesio. Varese, ex manager di Unicredit, ha preso atto della sfiducia di quattro consiglieri su sette (Canavesio, Bima, Monti e Di Mascio).

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